domenica 24 gennaio 2010

CENNI SULLA VISIONE BINOCULARE 1°PARTE - Punti corrispondenti



Un oggetto fissato dai due occhi viene visto singolo anche se sulla retina di ciascun occhio si forma un’immagine separata e indipendente da quella dell’altro occhio.
Questo fenomeno si dice fusione delle immagini.
In visione monoculare sappiamo che, se un oggetto (punto raggiante) viene fissato, la sua immagine, per un occhio normale, viene a formarsi sulla fovea.
Se un altro oggetto (punto raggiante) viene posto, ad esempio, a sinistra del precedente, la sua immagine viene a formarsi in un punto situato a destra della fovea.
Lo stesso fenomeno avviene in visione binoculare. Un oggetto (punto raggiante) posto a sinistra, nel campo della visione binoculare, forma la sua immagine su una parte tempiale dell’occhio destro e una parte nasale di quello sinistro e viene percepito come un punto singolo localizzato nella parte sinistra del campo della visione binoculare.
Si può quindi dire che ogni impressione visiva è associata a una determinata direzione nello spazio visivo, direzione che è data dalla retta congiungente l’elemento retinico stimolato con il punto nodale dell’occhio corrispondente (legge dell’identica direzione visiva di HERING).
L’oggetto (punto raggiante) viene percepito come un unico punto anche se, in visione binoculare, da origine a 2 immagini, perché ad ogni piccolissima zona della retina di un occhio, ne esiste un’altra nella retina dell’altro occhio che ha la stessa direzione visiva della prima.
Queste zone retiniche, che hanno una comune direzione visiva, sono dette elementi o punti retinici corrispondenti.
Le foveole sono punti retinici corrispondenti e vengono detti punti corrispondenti principali. Tutti gli altri punti corrispondenti sono equidistanti dalle 2 foveole e sono detti punti corrispondenti secondari e danno origine alla stessa direzione soggettiva.
L’esistenza dei punti retinici corrispondenti costituisce la base della visione binoculare.