sabato 16 gennaio 2010

ACUITA' VISIVA


L'acuità visiva è una funzione molto complessa che consiste:
  1. il minimo visibile.
  2. il minimo separabile.
  3. il minimo risolvibile (l'acuità comunemente intesa).
Il minimo visibile consiste nella capacità di cogliere la presenza o meno di uno stimolo visivo.
Il suo valore di soglia è solo 1 sec. d'arco.
il minimo separabile riguarda il giudizio sulla localizzazione in una mira visiva di un elemento rispetto ad un altro.
La soglia del minimo separabile è stimata in soggetti normali in solo 2-10 sec. d'arco.
Il minimo risolvibile è definito anche come "acuità visiva comune", cioè la capacità, di determinare la presenza o di distinguere tra più di un carattere identificante una mira visiva.
La soglia del minimo risolvibile va da 30 sec. a 1 min. di arco.
Quando si esamina l'acuità visiva con le lettere di Snellen o mediante ottotipi con numeri, con figure, anelli di Landolt o con le E per analfabeti, si chiede al paziente di dire il nome degli oggetti test o di specificare un particolare critico di essi.
Questi test sono disegnati per presentare un oggetto o una serie di oggetti con una dimensione critica di 1 min. di arco quando sono visti a una distanza standard (6 metri).
Pazienti che non sono in grado di riconoscere questi oggetti alla distanza standard vengono esaminati adoperando oggetti progressivamente più grandi, con una dimensione critica di 1 min. di arco a distanze superiori (per esempio a 12m., a 15m., o 60m.).
Si dice quindi che un occhio con visione inferiore a quella standard ha una visione di 6/12, 6/15 o 6/60.
Molti soggetti hanno una visione superiore a quella standard in almeno un occhio, per esempio una visione di 6/4.5 o 6/3, che sta ad indicare che essi sono in grado di riconoscere oggetti che alla distanza standard hanno dimensioni critiche inferiori a 1 min. di arco.
Quindi non è opportuno definire normale una visione di 6/6, ma piuttosto come visione standard.
Inoltre, il riconoscimento migliora quando il soggetto può usare entrambe gli occhi.
L'acuità visiva binoculare, così come è determinata con i test clinici, è migliore dell'acuità visiva monoculare.
Le ragioni di ciò sono complesse e non molto chiare.
Il compito del riconoscimento è molto complesso  e senza dubbio comprende la risoluzione e la localizzazione, senza le quali non ci potrebbe essere alcun riconoscimento.